A caccia di competenze per colmare lo skill-gap

Il disallineamento tra domanda e offerta di conoscenze è un freno alla crescita aziendale. Ma grazie all’AI è possibile ridefinire lo sviluppo, la valorizzazione e la gestione dei talenti.

Un mercato del lavoro in trasformazione


Il Talent management rappresenta oggi un pilastro strategico fondamentale per le aziende che mirano ad attrarre, sviluppare e trattenere i migliori talenti. È inoltre un fattore chiave per garantire competitività e crescita sostenibile sul lungo periodo. Tuttavia, i modelli tradizionali stanno rivelando tutti i loro limiti in un mercato del lavoro che evolve rapidamente, creando un crescente divario tra le competenze richieste e quelle effettivamente disponibili.

Secondo il World Economic Forum (2025), il 39% delle competenze attuali diventerà obsoleto entro il 2030. Già oggi, ben il 75% delle aziende segnala difficoltà significative nel reperire candidati adeguatamente qualificati per le posizioni aperte.

Il ruolo chiave del talent management


Questo crescente disallineamento tra domanda e offerta di competenze sta diventando uno dei principali ostacoli alla crescita aziendale. Diventa quindi evidente che un approccio puramente reattivo alla gestione del capitale umano non è più sufficiente. Le organizzazioni devono evolversi adottando modelli predittivi e data-driven, capaci di anticipare le esigenze del mercato del lavoro e intervenire tempestivamente per colmare eventuali skill gap prima che diventino critici.

Adottare una strategia di gestione predittiva delle competenze significa utilizzare dati aggiornati in tempo reale per prevedere quali capacità saranno necessarie in futuro e intervenire con programmi mirati di formazione e sviluppo interno.

Un divario che rallenta la crescita


A rendere ancora più evidente la necessità di questo cambiamento strategico è l’evoluzione delle aspettative delle nuove generazioni di lavoratori, in particolare Millennial e Gen Z. Questi ultimi non si limitano a cercare una retribuzione competitiva, ma desiderano flessibilità, percorsi di carriera personalizzati e un forte allineamento valoriale con l’azienda presso cui lavorano.

Ignorare queste nuove priorità significa esporsi ad alti tassi di turnover e perdita di competitività. Le aziende rischiano di perdere talenti preziosi a favore di organizzazioni più innovative, agili e attente a queste esigenze emergenti. Diventa quindi essenziale ripensare il talent management non soltanto come una necessità operativa, ma come una vera e propria leva strategica per la crescita e la sostenibilità del business.

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